Quesiti e pareri

Richiesta di parere circa l'attribuzione dell'incarico di R.U.P..

QUESITO

 

L'ambito composto da 4 comuni dispone di un solo dipendente assunto presso l'ufficio tecnico con qualifica D. Il suddetto dipendente, per logica, dovrebbe essere deputato ad assumere le funzioni di RUP dell'ufficio unico associato per l'area tecnica da costituire entro il 31/03/2016. Vi sono alcune perplessità sulla sua nomina per tali ragioni:

1) il dipendente afferma di rifiutare la nomina in quanto sostiene che sia suo diritto rifiutarsi;

2) in uno dei quattro comuni il dipendente è stato Assessore ai LLPP fino a maggio 2015 e attualmente la moglie è consigliere di minoranza. Oltre all'imbarazzo che si verrebbe a creare, esiste qualche sorta di incompatibilità?

Si chiede pertanto se l'ambito può nominare RUP tale soggetto, se tale soggetto può rifiutare l'incarico e se vi sia qualche sorta di incompatibilità/inconferibilità.

 

PARERE

 

In relazione alla richiesta di parere in materia di conferimento dell’incarico di R.U.P. si rassegnano le seguenti conclusioni.

Pare a questa Agenzia che non vi siano ragioni di legittimità che possano giustificare il rifiuto di un dipendente a svolgere i compiti o a ricoprire i posti che l’Amministrazione di appartenenza gli assegna; ciò rientra nell’ambito dei poteri di organizzazione dei quali ogni Amministrazione dispone e che non può essere messo in discussione da rifiuti che, da quanto emerge dalla richiesta di parere, non paiono supportati da alcun riferimento normativo o contrattuale. Diverso sarebbe il caso in cui vi fossero ragioni di merito (es.: incompatibilità ambientale) che possono consigliare l’ente ad assumere differenti decisioni ma per le quali, comunque, spetta unicamente all’Amministrazione valutarne l’adottabilità.

Non pare nemmeno che sussistano motivi di incompatibilità (su questo aspetto, comunque, questa Agenzia suggerisce di acquisire un parere legale esulando la materia dalle proprie competenze) che sono indicati nell’art. 72 della legge regionale n. 22/2010 e nell’art. 53 del D. lgs. n. 165/2001 nonché nell’art. 60 del D.P.R. n. 3/1957 e che riguardano principalmente l’incompatibilità all’acquisizione delle cariche pubbliche all’interno degli enti locali da parte dei dipendenti degli enti stessi ma non vi sono previsioni per il “percorso inverso” salvo alcune sporadiche eccezioni (vedasi ad esempio l’art. 53, comma 1bis del D. lgs. n. 165/2001). Il dipendente dovrà comunque porre particolare attenzione nello svolgimento delle proprie mansioni con particolare riferimento agli obblighi che discendono dal c.d. “Codice di comportamento” e dalla necessità di mantenere la dovuta riservatezza.